Gabriella Mangani, è una dei titolari di Poliplast, azienda storica del nostro territorio, con sede a Montelabbate, che nasce nel 1981. Grazie alla loro realtà e al loro lavoro si devono tantissime cose che avete già visto nei Pesaro Challenge precedenti e che vedrete all’evento dell’1-2-3 settembre. Dai totem al podio, passando per il backdrop (tanto per citarne alcuni). Così abbiamo deciso di intervistare Gabriella per raccontarci la storia di Poliplast e tanto altro…
Poliplast è un’azienda storica nel territorio, ci racconti come nasce e di cosa si occupa?
Tutto ha inizio nel 1981 con mio padre Mangani Graziano che, assieme ad altri soci, ha dato vita a questa realtà. Un’impresa che poi negli anni si è evoluta tantissimo, ha cambiato sede, ha incrementato la forza lavoro (sia in termini di personale che di macchinari) sino a giungere a ciò che oggi tutti conoscono e che si trova in via Mengaroni 1 a Montelabbate.
Una bellissima evoluzione se si pensa a dove tutto è iniziato e cioè nel garage di mio padre, visto che lì Poliplast ha iniziato ad imballare i primi prodotti.
Erano di un’azienda dove mio padre lavorava come operaio e visto che a quel mobilificio serviva un’azienda di imballaggi mio padre ha deciso di pensarci lui poiché aveva le macchine adatte a questo tipo di lavoro e, avendo lavorato per anni all’estero in quel settore, si trattava di un campo che già conosceva.
Da lì poi è iniziata la nostra storia…
Oggi ci occupiamo sempre prevalentemente di imballaggio per spedizioni nel settore dei mobili, ma copriamo anche altri campi come quello della produzione di loghi o di intervento nel settore nautico, della vetrinistica fino ad arrivare al campo del recupero edilizio e a quello ludico, per il quale ci conoscono maggiormente nel territorio, essendo diventati in questo settore un’azienda di riferimento per prodotti d’evento come totem e oggettistica.
Quella di Poliplast è una realtà che vivi quindi da sempre… quando hai iniziato a farne parte? E cosa porti con te di tutti questi anni passati in Poliplast?
Ho iniziato a lavorarci sin da piccolissima, ricordo che andavo ancora a scuola e, durante le feste o d’estate, davo una mano a mio padre se non dovevo studiare. Così ho avuto modo sin da subito di imparare il lavoro di fabbrica e poi, una volta diplomata in ragioneria, sono stata inserita all’interno dell’azienda. Il tutto si è poi casualmente combinato ad una ragazza che, quasi in contemporanea al mio diploma, era andata in maternità e dunque si era liberato effettivamente un posto.
Per quanto riguarda invece un evento particolare che porto come me in tutti questi anni di lavoro è sicuramente quello del 2 giugno 2020. Eravamo in piena pandemia e per la città di Pesaro ci era stato chiesto di realizzare una bicicletta in polistirolo che si illuminava di notte da posizionare alla Palla di Pomodoro.
Il rapporto con Pesaro Challenge invece com’è nato?
Si è sviluppato tutto sulla base di un rapporto nato per la questione ludica. Quindi dai totem al podio, passando per il backdrop alle spalle del palco dove sono posizionati i vari sponsor, fino a tanti altri oggetti (come il logo di Pesaro Challenge). Quindi l’abbiamo visto come un’opportunità per uno scambio reciproco. Da un lato noi abbiamo fornito a Pesaro Challenge una serie di oggettistica di cui avevano bisogno per l’evento mentre noi in cambio possiamo metterci in mostra all’interno di un evento così grande e dimostrare cosa siamo in grado di produrre sia in termini di prodotto che di qualità.