Tra i sostenitori di Pesaro Challenge siamo lieti di avere il Gruppo KOS, a cui il Centro di Riabilitazione Santo Stefano di Pesaro fa riferimento e appartiene. Si tratta di un gruppo che risulta tra i leader in ambito sanitario e, nel caso specifico del centro di Pesaro, è una struttura accreditata e convenzionata per l’età evolutiva, con la peculiarità di fornire risposte riabilitative ai bisogni delle Famiglie di bambini con lo spettro autistico.
Una peculiarità decisamente importante, come ci spiega, all’interno della nostra intervista, il direttore dei Centri ambulatoriali del Santo Stefano Riabilitazione Gruppo Kos, Antonio Bortone.
Perché è importante questa peculiarità del Santo Stefano di Pesaro?
L’importanza è determinata dalla valenza che il nostro intervento riabilitativo può avere, sullo sviluppo inclusivo e sociale del bambino e della sua Famiglia.
All’interno del Santo Stefano di Pesaro opera un Team multiprofessionale. Ci sono figure medico-specialistiche, come quella del neuropsichiatra infantile o del fisiatra; ci sono figure sanitarie come lo psicologo, il logopedista, il fisioterapista, l’assistente sociale, il terapista occupazionale, il terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, l’educatore professionale; c’è anche un servizio specifico di audiometria, con esperti audiometristi e audioprotesisti, per la valutazione delle funzioni uditive.
Prendiamo proprio questo caso come esempio… Dov’è il beneficio? Semplice.
Intercettare precocemente eventuali disturbi sensoriali della funzione uditiva, consente di intervenire con strumenti compensativi o, nelle necessità clinicamente più complesse, inviando il bambino per una valutazione chirurgica per una protesi acustica. In questo modo si previene anche una ripercussione negativa sullo sviluppo cognitivo del bambino stesso, che una funzione compromessa potrebbe generare.
Per questi casi specifici, abbiamo uno stretto contatto col Centro Medico Foniatrico di Padova, usufruendo di una corsia preferenziale.
Lei come mai ha deciso di intraprendere questa strada?
Più che una strada per me è una storia, visto che svolgo questa professione da 36 anni. Quando ho scoperto la riabilitazione che, ai miei tempi era vista un pò come una “cenerentola” nella medicina, in quanto ancora poco conosciuta, mi sono incuriosito molto ed ho coltivato elettivamente l’età evolutiva. Ma oltre a queste attitudini personali, ha sicuramente avuto un grande peso, sulla mia scelta, l’efficacia che ho riscontrato dell’intervento riabilitativo, soprattutto se precocemente avviato, a fronte degli esiti altamente invalidanti che patologie complesse possono determinare. Oggi si sente usare spesso il termine “resilienza”; ebbene, in questo caso la riabilitazione può essere intesa come una risposta resiliente a un problema clinico che ha determinato una seria avversità nella vita di una persona.
Com’è nata invece la collaborazione con Pesaro Challenge?
Avendo un Centro ambulatoriale a Pesaro, il Gruppo KOS è molto interessato alle iniziative locali di un certo spessore e rilevanza sociale, proprio come nel caso di Pesaro Challenge. Così abbiamo intercettato e valutato subito come significativa questa manifestazione per le caratteristiche che il territorio le ha riconosciuto e così, senza ulteriori indugi, abbiamo deciso di essere presenti e compartecipare.