Michele Totaro, 31 anni, socio fondatore di Filosport (di cui è segretario) e organizzatore, assieme a Pesaro Challenge, dell’evento “nuoto d’a-MARE”.
Michele è un ex atleta di nuoto, ha partecipato a varie manifestazioni nazionali sia come atleta di distanza che di velocità (sia piscina che mare) e porta avanti da una vita questa sua passione per il nuoto.
Partiamo quindi da Filosport e conosciamo un pò questa realtà…
“Filosport è nata all’università assieme ad altri studenti per poter portare le nostre passioni a livello tecnico oltre che atletico. Un esempio è la manifestazione in mare che si svolge durante Pesaro Challenge e che viene anche dalla mia cultura marittima natale (essendo di Manfredonia). E attraverso questa manifestazione (e le altre che svolgiamo con Filosport) cerchiamo di trasmettere le nostre passioni. In questo caso (quello di “nuoto d’a-MARE”) si tratta di gare per far conoscere il mare anche a chi viene dalla piscina perché, da nuotatore posso dirlo, nuotare in acque libere è totalmente diverso. Oltre a ciò aiutiamo anche a conoscere il mare per creare sicurezza sui temi che, spesso, durante l’estate si fanno più sentire. Infatti, purtroppo, anche l’anno scorso abbiamo avuto dei morti in mare e queste manifestazioni servono appunto per prevenire ciò, facendolo conoscere e vivendolo a 360°.”
La differenza con la piscina è solo questa? O ci sono altre differenze?
Da atleta la differenza non è soltanto una questione di pericolo. Tra piscina e mare ci sono tantissimi fattori che le rendono diverse. Penso al vento, alle correnti, al moto ondoso, al sole o alla fauna e flora marina (meduse, alghe, ecc). Ma anche il semplice guardare sott’acqua che per alcuni può sembrare una piccolezza ma in realtà è un importante fattore che determina la prestazione sportiva. Di fatto in mare c’è bisogno di attenzione oltre che di preparazione atletica, bisogna concentrarsi tanto sul nuotare quanto su tutto ciò che ci circonda.
Dal punto di vista della sicurezza invece, essendo un bagnino ed avendo avuto molti ragazzi, cerco, assieme a Filosport, di trasferire la cultura e la consapevolezza che possa far comprendere loro dove sono, poiché già essere consapevoli di che cos’è il mare aiuta davvero tanto a ridurre i rischi.
E Pesaro Challenge in tutto questo?
Beh devo ringraziare Francesco Troiani assolutamente, con lui ci siamo trovati subito perché è una persona che cerca molto chi ha la sua stessa passione e così ci siamo conosciuti, da lì è nato subito un dialogo molto costruttivo e io avevo proprio bisogno di persona con più esperienza organizzativa di me con la quale combaciare le mie tante energie, così lui è stato super disponibile a darmi una mano e io viceversa, dando vita a questo rapporto che si basa molto sull’aiuto reciproco che, secondo me, è la base per i rapporti migliori e duraturi.
Da qui “nuoto d’a-MARE”?
Si, esatto. Si tratta di una gara di nuoto nata da una conoscenza (quella di Francesco) che poi, nel sognare qualcosa da fare insieme, si è andata a creare. Letteralmente un sogno che diventa realtà. Anche perché a Pesaro una gara di nuoto in mare non veniva fatta da tantissimi anni e quindi è anche un motivo di orgoglio per entrambi.
Ora sto lavorando anche con la UISP per far entrare la gara nel circuito nazionale Uisp così da poter richiamare anche nuotatori dall’esterno di Pesaro visto che l’anno scorso erano quasi tutti nostrani o dei dintorni (Fano, Rimini, ecc…).
Un consiglio a chi vuol nuotare in mare?
Assolutamente gli consiglio di iniziare con chi già conosce il mare e di non iniziare mai da soli… sempre accompagnati! Perché il mare sembra innocuo ma non bisogna mai prenderlo sottogamba, ha sempre qualcosa da insegnarci. Quindi fatelo sempre in compagnia con persone che hanno la vostra stessa passione.