Anche il Proca Basket Gators è con noi!
Li troverai a Pesaro Challenge dal 30 agosto all’1 settembre
Ti aspettiamo alla Palla di Pomodoro…
Sei pronto per la sfida?
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Li troverai a Pesaro Challenge dal 30 agosto all’1 settembre
Ti aspettiamo alla Palla di Pomodoro…
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Poter associare il logo di Decathlon a Pesaro Challenge è per noi una grandissima soddisfazione oltre che motivo d’orgoglio. Quando parliamo di Decathlon infatti stiamo parlando di una delle più grandi realtà sportive (d’abbigliamento, attrezzatura e sostegno allo sport) presenti sul territorio nazionale e mondiale e che infatti, sosterrà Pesaro Challenge, non soltanto con stand ed aree dedicate allo sport ma anche con uno Sport Days, portando così Pesaro Challenge all’interno di quel circuito nazionale di eventi sportivi a tema che Decatlhon promuove in tutta Italia.
Per questo abbiamo deciso di intervistare Mattia Russo, B2B leader della regione Marche per Decathlon Italia, che ci racconta della mission di questa fantastica realtà e delle iniziative che porteranno a Pesaro Challenge.
Si esatto. Decathlon è un distributore e produttore di articoli sportivi. Circa l’80% dei marchi presenti nei nostri store (che solo in Italia superano i 140 negozi), sono di proprietà. Ma la realtà di Decathlon, che nasce negli anni ‘70 e che arriva in Italia esattamente 30 anni fa rappresenta ben altro. La nostra mission principale infatti è MOVE PEOPLE THROUGH THE WONDER OF SPORT e non soltanto fornendo loro l’abbigliamento o gli strumenti necessari per farlo. Infatti, tra le tante divisioni, la B2B si occupa in particolar modo di creare partnership con associazioni sportive, scuole, pubbliche amministrazioni e aziende con lo scopo di avvicinare le persone allo sport, aumentando (attraverso servizi, beni, progetti ed eventi) l’indice di sportività e il numero delle persone che si avvicinano al mondo dello sport per poi praticarlo.
Diciamo che nel mondo sportivo rappresentiamo la realtà commerciale che però cammina di pari passo con quelle sportive in una sinergia che vede entrambe protagoniste nel mondo dello sport.
Esattamente. A Pesaro Challenge infatti saremo presenti, nello spazio retrostante la Palla di Pomodoro, con un campo multisport gonfiabile ed alcune postazioni che daranno la possibilità, alle persone in visita quei giorni, di praticare diverse attività sportive. Dunque all’insegna di quella che è la nostra mission.
A ciò poi si aggiunge anche un’altra iniziativa che rientra all’interno degli SPORT DAYS, ovvero una serie di eventi tematici che Decathlon organizza su tutto il territorio nazionale, e che a Pesaro Challenge sarà rappresentata da un evento di Walking con Plogging, ovvero una camminata che farà bene tanto alle persone in termini sportivi quando al territorio visto che il Plogging prevede la raccolta dei rifiuti durante l’attività sportiva.
Parlo da appassionato perché sono un appassionato. Mi sono avvicinato a Decathlon perchè in primis io sono uno sportivo, pratico running, mountain bike, snowboard, skate e tanti altri sport. Così nel 2005 è stato quasi naturale avvicinarmi a quest’azienda. Inizialmente si trattava semplicemente di aprire uno store in Campania poi, con il passare degli anni, ho continuato il mio percorso di crescita all’interno di Decathlon poiché ne condivido il senso d’impresa e, scusate il gioco di parole, mi appassiona appassionare le persone allo sport. Fino a che, nel 2020, quando è nata la divisione B2B, ho iniziato a ricoprire il ruolo che ricopro oggi.
Sicuramente ciò che porto con me di questa realtà è soprattutto la sua filosofia dello stare insieme e del favorire la pratica sportiva anche tra i propri dipendenti. Ad esempio mi diverte tantissimo partecipare agli eventi che vedono coinvolti noi dipendenti con i nostri clienti sportivi nel praticare sport.
Un’altra cosa bellissima è invece, secondo me, la Fondazione di Decathlon, che ha come scopo quello di avvicinare chi non ne avrebbe le possibilità al mondo dello sport e quindi ha come mission quello di rendere lo sport praticabile e accessibile a tutti. Infatti opera lì dove ci sono situazioni difficili o di disagio (su diversi livelli). Io ad esempio, ho avuto la fortuna di partecipare a tanti di questi progetti tra cui, per citarne una tipologia di quelli che mi sono rimasti nel cuore, gli eventi che ci hanno permesso di portare lo sport nelle carceri.
La meraviglia è in grado di connetterci con situazioni inaspettate o nuove, lasciatevi meravigliare dallo Sport!
A Pesaro Challenge lo sport è al centro del villaggio, non poteva quindi mancare Sport Village, società sportiva made in Pesaro che si occupa di attività sia per bambini che adulti e che offre un servizio a 360° per tutte le attività: scuola di nuoto, campo estivo e neonatale, corsi posturali in acqua e a terra (sia per giovani che per adulti), o corsi di fitness, wellness, palestra e tanto altro ancora.
Non a caso la loro realtà, attiva dal 2013, è frequentata da circa 5000 persone durante l’anno.
Certamente, la piscina infatti c’è sempre stata. La differenza però tra la passata gestione e quella attuale è che prima per tutti eravamo “la piscina del Parco della Pace”, oggi invece grazie alle 4 palestre presenti e ai tanti corsi che abbiamo attivato, ci presentiamo come una realtà storica che offre un servizio completo e tantissime scelte sportive.
Inoltre abbiamo lavorato anche sulla piscina stessa e su come veniva concepita dall’esterno. Prima era vista come adatta solo per nuotatori, la nostra prima mission è stata quindi quella di renderla fruibile da tutti.
Certamente. A livello agonistico infatti abbiamo 2 settori: quello sincronizzato che conta circa 100 atlete prevalentemente delle categorie giovanili, dove la nostra punta di diamante Bisi Valentina, attualmente è sotto i riflettori dei tecnici della nazionale, avendo vinto già varie medaglie e campionati italiani. A lei si aggiunge, tra le varie categorie (per un totale di circa 180 atleti) anche Alessandro Ragaini, che ha ottenuto 2 medaglie agli europei juniores di belgrado: l’argento nei 200 metri e nei 400 metri stile libero, e l’ora invece con la staffetta 4×200 metri stile libero.
A ciò si aggiunge l’altro settore dei nostri ragazzi speciali, che quest’anno hanno partecipato anche ai campionati italiani con buoni piazzamenti, nel generale infatti risultiamo tra le prime 15 società d’Italia.
Promuovendo attività sportive sia per bambini che per adulti non potevamo mancare a questa manifestazione. Anche perché la filosofia dell’evento di promuovere lo sport al suo stato più puro all’insegna dell’aggregazione ci è piaciuta tantissimo. Ovviamente in questo caso non possiamo portare le nostre piscine all’evento, però proporremmo attività motorie per bambini e corsi per adulti, così che tutti possano mettersi in gioco indipendentemente dall’età.
Roberto Casicci presidente dello Squash Club Pesaro che parteciperà come realtà sportiva a Pesaro Challenge l’1-2-3 settembre, ci racconta in questa intervista della realtà storica pesarese che rappresenta e delle iniziative che proporranno a Pesaro Challenge.
Si, lo Squash, come sport, nasce negli anni ‘80 e si sviluppa principalmente in quel periodo dove andava molto forte… un pò come il padel adesso. Poi, come ogni moda, col passare del tempo è un po ‘ calata anche se, attualmente, si sta cercando la passione verso questa disciplina attraverso i giovani (andando nelle scuole) grazie al sostegno del Ministero dello Sport e della Salute. Perché alla fine il futuro di ogni sport nel mondo è rappresentato dai giovani, quindi ora il nostro scopo principale è di farlo conoscere il più possibile alle nuove generazioni anche perché, a livello fisico, basta osservare la tabella delle attività fisiche per comprendere quanto sia tra gli sport più completi che si possano praticare.
Tutto ha inizio con Giorgio Tamburini, fondatore dello Squash Club Pesaro e attuale proprietario della Big Gym, che è stato il precursore di questo movimento sul nostro territorio e se oggi abbiamo questa realtà il merito è tutto suo.
Attualmente oltre ai nostri atleti ospitiamo, per cause esterne, anche una società di Riccione (poiché non hanno più un campo). Il beneficio di questa collaborazione lo noto ogni volta nei nostri giovani siccome i loro, per meriti sportivi, viaggiano già per l’Europa e questo spinge i nostri ragazzi a fare sempre di più per arrivare al loro livello. Quello che vorremmo fare infatti è aggregare i nostri atleti ai loro.
Io ho iniziato negli anni ‘90, giusto per per provare e poi, siccome mi è piaciuto molto, mi ci son messo con anima e corpo. Sono stato un agonista abbastanza quotato in Italia mentre ora sono in quota 60, quindi lo pratico solo con i veterani o magari, nel caso di un torneo assoluto, per aumentare i partecipanti… perché comunque ormai non reggo più il passo dei giovani.
Sicuramente le trasferte! Si partiva con grandi macchinate e pulmini e per noi, da ragazzi, oltre alla bellezza di giocare fuori era sempre un motivo di festa. Qualcosa che vedo anche adesso nei ragazzi che iniziano a praticare questo sport e che vanno magari all’estero a fare gli europei a squadre. Ciò permette loro di aggregare in un modo non indifferente così come, alla fine, avviene in tutti negli sport giovanili.
Quando viaggi per il mondo ti diverti sempre. Ovviamente una volta in campo devi essere serio e professionale ma tutto il resto del tempo e del viaggio è fatto di svago e di emozioni uniche che ricorderai per sempre..
Nasce tutto dalla conoscenza con Francesco. Ci siamo visti per la prima volta in spiaggia a un torneo di beach tennis e da allora ci siamo sempre tenuti in contatto. Da lì ho parlato con la federazione (anche per via del programma del Ministero nei confronti dei giovani) per poter portare la nostra realtà all’interno di Pesaro Challenge vista l’opportunità che offre di mettere in contatto lo sport e i giovani. Vorremmo portare, per l’evento, più tecnici federali possibili oltre ad un gonfiabile per i bambini dove far praticare loro lo Squash.
Come Squash Club Pesaro siamo prontissimi per quest’anno e con la testa già pensiamo all’anno prossimo visto che vorremmo organizzare un vero e proprio torneo.
Onestamente? L’avremmo voluto fare già da quest’anno ma la federazione aveva già preso impegni per un altro evento internazionale durante i giorni in cui si svolge Pesaro Challenge e dunque non è stato possibile. Ma l’anno prossimo faremo di tutto per realizzarlo!
Se Pesaro è la città della bicicletta, Pesaro Challenge non può essere da meno! Per questo siamo felicissimi della nostra collaborazione nata dal rapporto con Massimo Umbri, fondatore della realtà ciclistica Pisaurum Young Riders dove attualmente riveste la carica di consigliere, oltre ad essere membro della Federciclismo provinciale.
Una realtà che per il territorio pesarese è tanto storia quanto tradizione, come lui stesso ci racconta…
Si esatto. Pisaurum Young Riders è una realtà pesarese storica che c’è sempre stata, così come la tradizione delle squadre giovanili sul nostro territorio anche se, per un periodo, questa bellissima abitudine si è interrotta a causa della mancanza di vivaio. Fortunatamente è un trend che si sta invertendo in questo periodo, seppur il calo rispetto al passato sia comunque evidente. Però siamo riusciti a ripartire lo stesso, con un vivaio di ragazzini sempre più in crescita e che comprende bambini d’età giovanissima come quelli di 6 anni ma anche più grandi come i 13enni. Presenze fondamentali per cercare di ricostruire il ciclismo a Pesaro.
Il problema che riscontriamo oggi però non riguarda solo il ricambio generazionale ma anche la mancanza di istruttori e di amanti del ciclismo. Quello che stiamo provando a fare come Pisaurum è rispolverare il ciclismo, magari contattando ex atleti e amanti di questo sport per tramandare questa passione.
La mia è una passione di famiglia. Prima di me correvano già mio padre e mio zio. Poi tra fratelli e cugini c’è stato un periodo in cui eravamo in 7 addirittura. La moglie di mio fratello è stata Azzurra per 9 anni, ha fatto 3 tour de France e 5 giri d’Italia. Poi per ultimo c’è mio figlio che è l’ultimo Umbri che cavalca la bicicletta. Diciamo quindi che è qualcosa che tramandiamo di generazione in generazione.
Io sono cresciuto in una famiglia contadina e per me avere una bicicletta era qualcosa di bellissimo poi, quando ci siamo trasferiti a Pesaro nel 1964 (che ancora non aveva tutti questi abitanti) ho vissuto la città come una pista ciclabile gigante. Non c’erano le macchine o il traffico di oggi e nemmeno case o palazzi. Quindi per un amante della bicicletta questo significava poter sfrecciare ovunque senza i limiti di oggi.
Siamo stati contattati da Francesco Troiani che ci ha parlato dell’evento e abbiamo deciso di aderire per poter ampliare la società e mostrare ai ragazzi di Pesaro che c’è anche questo sport oltre al calcio, al basket e via dicendo. Quindi parteciperemo per provare a ricostruire il ciclismo pesarese partendo dal far divertire ragazzi sia con la pratica che con la conoscenza di questo sport.
Allestiremo una gimkana dove potranno provare le bici da corsa o le mountain bike. Saremo ovviamente attrezzati con bici di diversi tipi e di varie misure così da averne a disposizione per tutti.
Faremo vivere loro questo sport ma anche conoscere la storia di Pisaurum Young Riders.
Il mio sogno nel ciclismo è quello di guidare i miei ragazzi verso il successo in questo mondo sportivo, così da condividerli con loro. Per dire… mio figlio ormai ha 22 anni e quindi adesso si autogestisce, fino a 3 anni fa però lo accompagnavo e lo allenavo io arrivando, con lui, anche a vincere parecchio (sia su pista che su strada). Una volta però che un giovane ciclista, come nel caso di mio figlio, supera i 18 anni, Pisaurum Young Riders si stacca, perché diventa compito dell’atleta decidere del suo futuro siccome quella che prima era una passione può trasformarsi in un vero e proprio lavoro. Ma ripeto… a quell’età è il ciclista a dover fare delle scelte. Per questo anche se fossimo in grado di accompagnarli oltre non lo faremmo. Il nostro sogno è quindi quello di accompagnare questi ragazzi verso la porta del professionismo e del successo per poter poi gioire dei loro successi. Pensiamo infatti che sia questo il vero premio per noi che facciamo volontariato.
Mattia Rossi, 27anni di Pesaro, fondatore e team manager di Pesaro Athletic Field porterà, di nuovo, assieme alla sua realtà sportiva, l’atletica a Pesaro Challenge .
Quest’anno però ci sarà un evento unico in Italia, che si terrà nei giorni dell’1-2-3 settembre. A raccontarci dell’evento ma anche della sua storia e della sua esperienza in questa fantastica disciplina è lo stesso Mattia…
“Ho intrapreso questo percorso facendo atletica nel 2010 e poi man mano mi sono appassionato alla disciplina e ho fatto le mie esperienze. Poi, nel 2017, quando Pesaro è stata capitale dello sport l’assessore Della Dora chiese se c’era qualcuno disposto a cogliere la sfida di rilanciare l’atletica pesarese. Da quei 5 che eravamo, io, l’ex atleta Valeria Fontan e Luca Tornati (attuale nostro presidente) siamo arrivati al 2019 con una 40ina di iscritti (under12) per poi decidere di renderla un’attività assoluta anche per i più grandi ed arrivare al record di 240 tesserati dell’anno scorso.
Eravamo una società nuova che mancava da 25 anni sul territorio. Mancavano i tecnici principalmente e infatti oggi siamo tutti giovani (noi che alleniamo) assieme a Valeria o a qualche insegnante di educazione fisica che viene da fuori. La grande svolta è arrivata nel 2017 con l’evento di lancio “street track race” ovvero una gara di pista però su strada così da farci vedere da tutti (anziché rinchiudersi nel classico circuito di gara) e far vedere alle persone cosa vuol dire andare ai 40 km orari (quasi). E infatti da allora hanno iniziato ad aumentare il numero degli iscritti e, di conseguenza, anche le nostre attività nei vari settori tecnici (prima era solo velocità, adesso copriamo quasi tutte e 20 le discipline dell’atletica).
Esatto. L’anno scorso a Pesaro Challenge abbiamo disegnato un rettilineo a terra, facevamo fare delle gare tra blocchi e ostacoli, o usare attrezzi del gioco-bambini (come i mini giavellotti), riuscendo a portare circa la metà di discipline dell’atletica all’evento. La sera invece alcuni atleti hanno messo su le scarpe da ginnastica e hanno fatto degli sprint.
L’evento che porteremo quest’anno però sarà unico in Italia per il mondo dell’atletica, se cercate infatti non ne troverete altri di questo tipo…
Pesaro Challenge ci ha lanciato la sfida e noi abbiamo deciso di accoglierla!
Riporteremo lo “Street track race” in città ma, anziché ragazzi della nazionale, abbiamo deciso di invitare società grandi per mettersi in mostra su via Nazario Sauro, in una pista affascinante, sia per chi corre che per chi guarda, a pochi passi dal mare. Sarà una gara dai 30 metri a 60 metri. L’idea è quella di trasmettere l’entusiasmo ai presenti di chi pratica l’atletica, soprattutto ai bambini, visto che è una disciplina sempre meno presente nelle scuole.
Mi immagino già un bambino che durante Pesaro challenge vede correre davanti ai suoi occhi gente che fa campionati nazionali e di poter poi partecipare anche lui, esattamente come fanno i grandi.
Inoltre mostreremo anche le altre discipline come l’anno scorso e staremo in mezzo alle persone per fargli conoscere l’atletica oltre alla tv durante le olimpiadi.
Ovviamente: “Pesaro Athletic fFeld dove amerai l’atletica” perché si tratta di uno sport individuale solo al momento della gara ma durante tutto ciò che precede quel momento si trovano amici che condividono la tua stessa passione. Come diceva Pietro Mennea: “Una corsia nell’atletica c’è sempre per tutti”. Ognuno qui può trovare il suo spazio e una disciplina per la quale è più portato. Puoi non essere veloce nella corsa però magari sei un fenomeno nel lancio del giavellotto o del peso (ad esempio). Inoltre imparerai che ti devi sempre divertire e non devi mai mollare. Simone Ceccarelli lo dimostra… Ha battuto Jacobs! Era 270esimo nel ranking e l’anno dopo è entrato nei top del mondo. L’Atletica è questo, ti insegna a crescere e il tuo sudore e il tuo tempo ti dicono quanto ti sei impegnato mettendoti in competizione con te stesso.. “Migliorarsi sempre” questa è la più grande lezione che ti insegna l’atletica.
Paolo Vannini, per tutti “Vanno”, è pesarese che ha reso possibile portare il mondo del baseball a Pesaro Challenge. Vanno è responsabile del settore giovanile del Baseball Club Pesaro, delegato regionale per la FIBS e referente scolastico per tutta la regione Marche, nonché coach della nazionale italiana di baseball 5. La sua tessera, come tecnico, nel mondo del baseball marchigiano è la numero 31, il suo primo esame risale al 1981.
Il profilo perfetto quindi per raccontarci del mondo del baseball sul nostro territorio e in Italia.
A livello locale stiamo scontando i due anni di post pandemia come ogni altro sport. Anche se noi durante la pandemia siamo stati gli unici, assieme al tennis, che hanno potuto fare i campionati perché fino a ultimo dpcm di Draghi non eravamo considerati sport di contatto.
A livello italiano noi, come movimento del baseball, abbiamo puntato molto sulle scuole, con progetti e programmi, per coinvolgere i ragazzi (magari in modo semplificato per far comprendere intanto l’etica del gioco).
A livello regionale, reduci dal torneo delle regioni della settimana scorsa, le società lavorano bene, stiamo però soffrendo il gap generazionale e la poca visibilità.
C’è da dire però che finalmente il baseball è tornato nei campionati studenteschi. Due settimane fa infatti si sono svolti i giochi studenteschi (anche se in quel caso si è trattato di baseball 5, B5).
Purtroppo soffriamo della mancanza di visibilità. Ci basiamo su Fibs Channel TV, un canale youtube gestito dalla federazione, ma non abbiamo spazio su sky o altre tv private se non quando si parla di macro eventi e su questo aspetto la Federazione è impegnata per migliorare la visibilità della disciplina.
Anche perché a livello europeo, per dire, l’under 12 (quindi i 2011-2012 di oggi) è stata per 6 anni consecutivi campione d’Europa. Quindi è un movimento che sta iniziando ad avere radici solide che sarebbe giusto mostrare e valorizzare il più possibile.
Per curiosità. Quando avevo 12 anni, volevo prendere in giro mio fratello che ci stava giocando. Io all’epoca facevo judo e un giorno portarono il baseball a scuola, così ho iniziato a praticarlo e sono finito con il dividermi tra i due sport: judo d’inverno e baseball in primavera. Poi alla fine è diventata la mia passione principale, ho fatto tutto in questo mondo: giocatore, allenatore e dirigente. Come presidente del Baseball Club Pesaro sono anche riuscito a portare 4 partite del campionato del mondo qui in città nel 1988 ed è stato un fatto, perché mai una società di serie C in Italia ha ospitato un simile evento. Tutto ciò è stato fondamentale per “rivitalizzare” il movimento del Baseball Pesarese con il rifacimento del campo alle 5 torri portandolo a norma internazionale anche se poi, dal 1988 ad oggi non è stato più toccato ed ora, con il comune di Pesaro e i fondi del Pnrr prende nuovamente vita con un ammodernamento. Di fatto si realizza una vera e propria cittadella dello sport con la dominante del Baseball.
Anche perché attualmente la squadra milita in serie C in testa alla classifica con giocatori tutti “made in Pesaro” frutto del nostro vivaio. Quindi riteniamo sia importante dar valore ad una passione che nasce, cresce e si sviluppa sul nostro territorio.
Beh siamo arrivati prima ancora che si chiamasse Pesaro Challenge. All’epoca era ancora “attacco al centro”, parliamo del 2017. Il buon Francesco Troiani aveva avuto questa bellissima idea di portare lo sport in piazza del popolo… tutti gli sport! E quindi anche noi. Così abbiamo portato un “tunnel pneumatico” dove far provare le battute di baseball ai ragazzi.
Voglio dare un gran merito a Francesco, è stato davvero lungimirante. Ha dato vita ad un evento che mostra alla città il 99,99% delle offerte sportive del nostro territorio ed è quello di cui i più piccoli hanno bisogno oggi, ovvero della multisportività. A Pesaro Challenge possono conoscere tutti gli sport, anche quelli “di nicchia” e praticarli tutti, anche perché alcuni possono essere frequentati contemporaneamente, come facevo io alternando Judo e Baseball ai miei tempi. Lo dico spesso ai genitori che per me va bene anche vedere il ragazzo allenarsi una sola volta a settimana se durante l’anno pratica un altro sport, tanto il nostro campionato inizia dopo Pasqua (quando solitamente gli altri finiscono).
Ho proposto a Francesco di fare un torneo solo per gli studenti durante Pesaro Challenge. Un torneo di baseball 5. Ogni squadra ha 8 giocatori (4 femmine e 4 maschi), di cui 5 in campo dove 2 devono essere dello stesso sesso. Il campo è più piccolo di un normale campo da baseball (si parla infatti di un 20mx20m), il gioco è più rapido, risulta molto inclusivo e una partita dura 15-20 minuti al massimo (mentre il Baseball ha tempi decisamente più lunghi). Cosa importante è che il Baseball 5 “lo puoi giocare ovunque”. L’idea sarebbe quella un torneo che possa coinvolgere tutti, bambini, adulti, anziani… vogliamo che giochino tutti con noi, anche gli spettatori. Così potranno comprendere quanto questo sport sia bello e divertente.
Michele Totaro, 31 anni, socio fondatore di Filosport (di cui è segretario) e organizzatore, assieme a Pesaro Challenge, dell’evento “nuoto d’a-MARE”.
Michele è un ex atleta di nuoto, ha partecipato a varie manifestazioni nazionali sia come atleta di distanza che di velocità (sia piscina che mare) e porta avanti da una vita questa sua passione per il nuoto.
“Filosport è nata all’università assieme ad altri studenti per poter portare le nostre passioni a livello tecnico oltre che atletico. Un esempio è la manifestazione in mare che si svolge durante Pesaro Challenge e che viene anche dalla mia cultura marittima natale (essendo di Manfredonia). E attraverso questa manifestazione (e le altre che svolgiamo con Filosport) cerchiamo di trasmettere le nostre passioni. In questo caso (quello di “nuoto d’a-MARE”) si tratta di gare per far conoscere il mare anche a chi viene dalla piscina perché, da nuotatore posso dirlo, nuotare in acque libere è totalmente diverso. Oltre a ciò aiutiamo anche a conoscere il mare per creare sicurezza sui temi che, spesso, durante l’estate si fanno più sentire. Infatti, purtroppo, anche l’anno scorso abbiamo avuto dei morti in mare e queste manifestazioni servono appunto per prevenire ciò, facendolo conoscere e vivendolo a 360°.”
Da atleta la differenza non è soltanto una questione di pericolo. Tra piscina e mare ci sono tantissimi fattori che le rendono diverse. Penso al vento, alle correnti, al moto ondoso, al sole o alla fauna e flora marina (meduse, alghe, ecc). Ma anche il semplice guardare sott’acqua che per alcuni può sembrare una piccolezza ma in realtà è un importante fattore che determina la prestazione sportiva. Di fatto in mare c’è bisogno di attenzione oltre che di preparazione atletica, bisogna concentrarsi tanto sul nuotare quanto su tutto ciò che ci circonda.
Dal punto di vista della sicurezza invece, essendo un bagnino ed avendo avuto molti ragazzi, cerco, assieme a Filosport, di trasferire la cultura e la consapevolezza che possa far comprendere loro dove sono, poiché già essere consapevoli di che cos’è il mare aiuta davvero tanto a ridurre i rischi.
Beh devo ringraziare Francesco Troiani assolutamente, con lui ci siamo trovati subito perché è una persona che cerca molto chi ha la sua stessa passione e così ci siamo conosciuti, da lì è nato subito un dialogo molto costruttivo e io avevo proprio bisogno di persona con più esperienza organizzativa di me con la quale combaciare le mie tante energie, così lui è stato super disponibile a darmi una mano e io viceversa, dando vita a questo rapporto che si basa molto sull’aiuto reciproco che, secondo me, è la base per i rapporti migliori e duraturi.
Si, esatto. Si tratta di una gara di nuoto nata da una conoscenza (quella di Francesco) che poi, nel sognare qualcosa da fare insieme, si è andata a creare. Letteralmente un sogno che diventa realtà. Anche perché a Pesaro una gara di nuoto in mare non veniva fatta da tantissimi anni e quindi è anche un motivo di orgoglio per entrambi.
Ora sto lavorando anche con la UISP per far entrare la gara nel circuito nazionale Uisp così da poter richiamare anche nuotatori dall’esterno di Pesaro visto che l’anno scorso erano quasi tutti nostrani o dei dintorni (Fano, Rimini, ecc…).
Assolutamente gli consiglio di iniziare con chi già conosce il mare e di non iniziare mai da soli… sempre accompagnati! Perché il mare sembra innocuo ma non bisogna mai prenderlo sottogamba, ha sempre qualcosa da insegnarci. Quindi fatelo sempre in compagnia con persone che hanno la vostra stessa passione.
Pallavolo e Mini Volley Spikeball S3 a Pesaro con Pesaro Challenge!
Ma di cosa si tratta?
Tutto inizia con lo Spikeball S3! Pensato proprio per i più piccoli che si approcciano per la prima volta a questo mondo per poi passare alla Pallavolo.
Per il resto lo sport è molto divertente: una palla e una rete. L’obiettivo? Far passare la palla oltre la rete e farla cadere nel campo avversario. Ovviamente impedendo al contempo alla squadra avversaria di farlo.
Quali sono le differenze?
Praticamente nessuna se non la fascia d’età, visto che sono due varianti dello stesso sport!
L’unica differenza effettiva è che nel caso dello Spikeball S3, ci si concentra principalmente sulla schiacciata (così da renderlo ancora più divertente per i bambini).
La pallavolo è uno sport di squadra che prevede l’utilizzo di un pallone e l’obiettivo di farlo passare sopra la rete e farlo cadere nel campo avversario. La squadra che riesce a far cadere il pallone nel campo avversario guadagna un punto.
Il mini volley Spikeball S3 è una versione semplificata della pallavolo. Pensata per i più giovani e infatti riguarda bambine e bambini dai 6 agli 11 anni. Anche le regole sono più semplici. Servono per preparare i bambini alla pallavolo tradizionale. Infatti il campo è più piccolo e il numero di giocatori per squadra può variare a seconda della fascia d’età.
Lo Spikeball S3 è letteralmente il “gioco della schiacciata”, così definito proprio dalla FederVolley.
Un gioco pensato proprio per i più piccoli che si affacciano per la prima volta a questo sport e per rendere la loro esperienza più divertente possibile. Anche in questo caso, il gioco si svolge su un campo diviso in due parti da una rete che però è bassa, e l’obiettivo è quello di schiacciare a terra la palla nel campo avversario. Il gioco aiuta tantissimo i giovani giocatori a sviluppare le abilità tecniche e tattiche necessarie per il Volley.
Tutte le varianti rientrano all’interno della disciplina sportiva della Pallavolo, dove la collaborazione e il rispetto delle regole sono fondamentali per il successo della squadra.
La pallavolo inoltre è uno sport che incoraggia la competitività ma allo stesso tempo anche il fair play, rendendola una disciplina sportiva ideale per lo sviluppo della personalità dei bambini e dei giovani.
Di fatto la pallavolo promuove la collaborazione e il lavoro di squadra poiché per vincere è importantissimo che i membri della squadra cooperino tra loro. Valori che, oltre ad essere fondamentali per la pratica di qualsiasi sport, contribuiscono a sviluppare una mentalità positiva e rispettosa nei confronti tanto dei propri compagni quanto degli avversari.
Da un punto di vista atletico inoltre è un’ottima disciplina per sviluppare senso di coordinazione e di equilibrio.
Senza dimenticare in tutto questo che dove c’è squadra, c’è gruppo e dove c’è gruppo ci sono nuove amicizie!
Ecco tutti gli sponsor di Pesaro Challenge.
Una sponsorship orizzontale che offre strumenti di comunicazione fisica e digitale.
È possibile scegliere un tipo di partecipazione trasversale a tutta la manifestazione, oppure prediligere le aree sportive, sostenere attività specifiche, contribuire alla realizzazione delle aree dove si svolgeranno i laboratori.
Pesaro Challenge risulta essere un’importante opportunità per le Aziende e gli Enti pubblici che desiderano legare il proprio brand al territorio, per favorire la crescita dei giovani, per sostenerne i valori e per costruire assieme il loro futuro.
Abbiamo anche una pagina dedicata ai nostri Sponsor: visitala e scopri di più!